Essere italiano
Siamo pezzi di terra
umidi e fertili,
siam reduci di guerra
corrotti ed esili,
siamo fiori di serra
da cogliere facili.
Siam vivi e giocondi,
mattone e cemento,
colori furibondi
di un’arte al vento,
santi, come immondi
e arguti accenti.
Siamo come gl’inetti
prossimi a sfaceli,
siamo cuochi provetti
pivelli e piselli,
siamo come gli insetti
piccoli e arzilli.
Siam pizza e mandolin,
ma ascoltiamo i Queen,
meglio Hitler o Stalin?
l’ha deciso Mussolin,
ma chi siamo alla fin?
Peter Pan o Sbirulin?
Siam farfalle e coppie,
uncinetto e maglia,
siamo figure doppie
della stessa medaglia.
Non possiamo ch’ “essere”,
ché ad “aver” si perde,
siam italiani
ma l’Italia non l’abbiam,
perché l’Italia
è come la viviam.