un tocco leggero
Sembra facile scrivere poesie,
ma non sai mai se son bugie
quei pensieri che svolazzano in pancia:
farfalle sincere o un’amara arancia?
Vorresti che lei sapesse i colori della tua anima
nati da una magica semina,
che li raccogliesse e ne facesse un arcobaleno,
porterebbe sì quel desioso sereno.
Ma cosa dico?! Son forse cieco?
Ora lo vedo e mi porta in cielo seco.
Infatti non è un lamento questo,
anzi una confessione, forse un bel gesto,
che nasce da te e non da me
e non crede nei ma, né nei se.
È una speranza, un bacio, un dono,
un tocco leggero sul piano che produce suono,
e quale sarà ora la nota successiva?
prego sia casta come quella di prima.
Vero! qual è la speranza?
Un’amicizia profumata d’innocenza,
piena di sorrisi e abbracci,
di grida e sollazzi.
Vorrei tutti potessero avere,
vorrei tutti sapessero vedere,
la gioia che si prova quando incontri
chi già conosci, quando gli estranei li facciam nostri
e un pezzo del tuo cuore si è fatto più rosso
perché un pezzo della sua anima ti è saltato addosso.
Vedi?! il sole è lì fuori,
e anche se sei nascosta
prima o poi colpisce anche i piccoli fiori,
molto prima che poi, lui con calore ci accosta.
Eh si! del sol gioisce il fiore,
ma che credi che il sole non t’ama veder?
Ei s’alza al mattino, non perché ti dia amore
ma perché possa vedere te.